Pero
Pino - Acero - Mogano - Pioppo - Noce - Frassino - Faggio - Ciliegio - Quercia - Castagno
Caratteristiche del legno
I limiti degli anelli annuali sono generalmente evidenziati da fasce sottili di legno tardivo non chiaramente definite. Per quanto riguarda la lavorazione, il colore naturale chiaro del pero viene alterato dalla vaporizzazione in una tonalità brunorossa. Nel legno delle vecchie piante si forma non di rado un durame brunovioletto. Sulle superfici di testa si trovano spesso macchie midollari orientate tangenzialmente, ben visibili in sezione tangenziale.
Proprietà
Il legno di pero è molto denso (massa volumica secca 700 kg/m³). In letteratura si trovano valori relativi al ritiro molto diversi tra loro, di 6,1 – 9,1 % in direzione tangenziale e 3,1 – 4,6 % in direzione radiale. Generalmente viene definito come un legno dal ritiro medio, per quanto concerne i valori di umidità di impiego, come peraltro emerge dai valori relativi al rigonfiamento. Si lavora con facilità ed in modo pulito e, grazie alla struttura uniforme, è particolarmente adatto alla fresatura, alla tornitura e all’intaglio. Il comportamento durante l’essiccazione è soddisfacente, tuttavia si incurva in modo marcato anche negli impiallacci. Il legno di pero si colora e si lucida bene. Non è durevole (classe 5) e mediamente impregnabile.
Impieghi
Viene impiegato sotto forma di impiallacciature per interni e mobili. Nella fabbricazione degli strumenti musicali è, insieme all’acero, il legno maggiormente impiegato nei flauti dolci. Serve da legno per l’intaglio, le sculture, gli strumenti del disegnatore e la tornitura. Poiché sul mercato degli impiallacci a volte non è disponibile una sufficiente quantità di pero, si utilizza come surrogato il ciavardello.
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